Rieccomi all'Orsiera con la speranza di raddoppiare l'esperienza di qualche giorno fa e far "caccia grossa" di cervi intenti a bramire (o bramare :-).
Questa volta la partenza è da Cortavetto/Travers a Mont, frazioni immerse nei fitti boschi del versante dx orografico della Valsusa. Camminando sul magnifico
sentiero dei Franchi, tra lievi saliscendi, sempre all'ombra di un bel bosco di latifoglie, si attraversano numerosi antichi agglomerati ormai caduti in oblio.
Un'ora di cammino e si perviene al
rifugio GEAT Valgravio, anch'esso immerso nel bosco, ora divenuto a prevalenza di conifere. Lascio il bagaglio per la notte nel
locale notturno che si presenta in ottime condizioni ed accogliente (persino con un insolito teporino).
Ripreso il cammino la prima tappa immediata è alla
magnifica cascata con annesso laghetto, a pochi minuti dal rifugio.
Procedo poi nel bosco di conifere, che poi si apre via via con vedute sull'alto vallone, fino a giungere al bel pianoro dell'
Alpe Mustione. Qui inizia il copione: bramiti in sottofondo provengono da svariati angoli della conca, in particolare dalla comba di dx (salendo). Purtroppo è difficile nascondersi alla vista mentre si attravera l'ameno prato della conca, ma tant'è.
Infatti nonostante un tentativo di acquattarmi tra i cespigli e i pochi radi larici sull'orlo del ruscello, non riesco ad avvicinarmi senza essere (evidentemente) avvistato come intruso.
Ripreso il sentiero di salita, con un po' di delusione, perlustro il versante opposto in cerca di tracce di fauna al pascolo.
Con non poco sforzo individuo nell'ombra (ormai il sole qui è calato)
due maschi al pascolo, intenti a brucare l'erba e persino gli alberi. Un'impresa è riuscire a realizzare qualche fotogramma decente e qualche breve filmato, cercando di tener ferma la fotocamera.
Mi accontento e procedo oltre nella speranza di sfruttare gli ultimi raggi di sole che battono ancora sui pendii del pianoro soprastante del Lago Rosso.
Purtroppo è un inseguimento faticoso e infruttuoso: arrivo alla
conca che il sole è già volato più in alto, ma la vista è comunque magnifica. Nessun essere umano in vista, silenzio rotto solamente dallo scrosciare delle acque che dal lago si riversano in basso con una serie di salti.
La vista corre ai "denti di sega" delle ben note vette dell'Orsiera-Rocciavré ed in particolare all'evidente passo del Villano.
Continuo poi verso l'alto, questa volta deciso a raggiungere il sole... che toccherò (si fa per dire) quasi in prossimità del
Colle delle Vallette, in tempo quindi per godere dello spettacolo del
tramonto dietro la Cristalliera.
Il sentiero in questo tratto finale oltre ad essere assai ripido è anche poco visibile, nonostante la recente manutenzione (
anno 2015). Sia salendo che in discesa cercherò di migliorarne la visibilità aggiungendo ometti e pulendolo dalla vegetazione invadente.
Poi riprendo il sentiero di ritorno cercando di evitare le tenebre, visto che dovrò attraversare zone di fitto bosco.
Ma i versi maliardi dei cervi mi indurranno a rallentare, ad osservare piccoli branchi in fuga, ed altre scenette di cervi al pascolo.
Resta una mezz'ora di cammino nel
bosco avvolto nelle tenebre, ma nel quale l'occhio ormai avvezzo scorge ancora la bella traccia del sentiero ed i segnavia abbastanza frequenti. Infine
una luce nel bosco è il segno di calorosa accoglienza che il rifugio mi riserva giunto nelle sue prossimità.
L'ultima perla sara' l'indomani mattina presto, alle prime luci rosse dell'alba, quando avvistero' a
ncora un cervo al pascolo...