Rieccoci per una rimpatriata di amici che non scalano insieme da un po' di tempo in un luogo solitario ed appartato, lontano dalle consuete rotte degli scalatori domenichini.
In un'atmosfera di pace e relax, dove l'unica colonna sonora è l'armoniosa sinfonia dello stormire delle fronde e dello scrosciare dei ruscelli, ci regaliamo una scalata di puro piacere sulla buona roccia delle Visioni. Visioni di ameni valloni in risveglio primaverile, lassù in alto ancora innevati, quaggiù inverditi dalle prime tenere foglie delle querce.
Nonostante le recenti piogge possiamo attaccare nel punto più basso, scalando 10 lunghezze nell'ordine del V/V+, con qualche passaggio in artif (o 6b in libera per chi si allena... ;-) e concludendo con qualche tratto discontinuo (un paio di lunghezze finali) che però offre ancora alcuni passi di scalata.
La scalata è davvero plaisir, con una chiodatura abbondante (ben lungi da quella della vicina
Oktoberfest), una roccia spesso ottima e molte possibilità di proteggersi autonomamente se lo si desidera.
Insomma puro divertimento, se non fosse per lo strazio delle scarpette a cui abbiamo un po' perso l'abitudine...