Una vetta che
si ammira sovente dalle panoramiche cime della Val Po e allora ecco che viene l'occasione di salirne la bella cresta Nord-Nord Ovest, dal solitario e ameno vallone dei Duc. L'avvicinamento è lungo, ma sempre meno che dalla valle Po, inoltre si effettua in un ambiente vario e naturalisticamente interessante.
La prima parte attraversa la magnifica cembreta dell'Alevé, fino al rifugio e al laghetto Bagnour, poi sempre in un bel bosco di larici e cembri si imbocca il
Vallone dei Duc.
Qui il paesaggio diviene più severo con picchi di roccia e creste frastagliate, Punta Jarea e Costa Ale lunghe, che separano dal vallone adiacente della Sagna Riounda.
Un comodo sentiero ben segnato conduce fino ad un pianoro dove lo si abbandona (diramazione a sx per il passo di San Chiaffredo) e si seguono degli ometti fino al passo dei Duc con tratti tra roccette ed un tratto di pietraia finale.
Qui finalmente inizia la scalata, su buona roccia, con passaggi divertenti di II/II+, tendenzialmente sul filo dello spartiacque Po-Varaita. Qualche
torrione di roccia quasi verticale, ben appigliata e poi attraversato il canale nord si perviene all'ultima difficolta', il muretto che conduce alla cima NE.
Ecco la croce di vetta, da cui si coglie
una panoramica del Monviso e dei suoi satelliti. Ma il tempo stringe e, attrezzata una corda fissa per agevolare la discesa dei simpatici amici incontrati in vetta, si cala verso il detritico canalone delle normale. Fortunatamente tenendo la sx orografica del canale, quasi a ridosso della cresta percorsa in salita, e' possibile trovare solide roccette da disarrampicare agevolmente.
Finalmente giunti fuori dalle difficolta' si puo' dar fondo alle magre provviste per poter poi scendere a valle con qualche residuo di energia.
Ma la sorte ha ben altro in serbo...
Una pietra maledetta, subdolamente posta sul bordo del sentiero, coglie il piede in fallo e... trac, una dolorosa fitta, una storta memorabile e il danno e' fatto.
A caviglia calda, passati i primi istanti di dolore, si riprende la marcia senza particolare difficolta', ma con cautela estrema (non sufficiente da impedire una replica, sia pur in misura piu' ridotta nell'entita', ma non nel dolore...).
Rientro a valle senza grossi problemi, dunque, ma col passare delle ore la distorsione si palesera' con tutto il suo gonfiore ed edema... ed ora non mi resta che sperare in una pronta guarigione!