O sarebbe meglio dire, la via mai trovata... Partiamo di primo mattino alla volta del Selleries con in testa un progetto che sfruguglia nella mente di Giorgio da qualche tempo: una non molto nota via di Manera al Rocciavre'. Poche scarne righe della Guida dei Monti d'Italia sono le uniche indicazioni per trovare la via, disegnata come una linea pressoche' diritta sulla parete nord del monte. Eppure e' valutata con impegno AD e pertanto non ci preoccupiamo piu' di tanto di eventuali difficolta' impreviste. Tra una ciacola e l'altra percorriamo il lungo traverso che conduce al
vallone di Vallette e di qui al
colle di Pra Reale. Ripidissima discesa dal colle, per detriti mobili, fino quasi al fondo del piano di Cassafrera dove finalmente scorgiamo la possente parete nord. Individuato il canalone centrale (o almeno crediamo) risaliamo tra pietraie e roccette, avendo come direttrice la forcella tra le due cime della montagna e cercando di intuire quali potrebbero essere le linee di debolezza della parete. In realta' inavvertitamente imbocchiamo il
ramo dx del canalone (anziche' tenere la sx come recita la relazione), portandoci cosi' troppo prossimi alle bastionate che scendono dalla cima ovest.
Attacchiamo sulla fascia di rocce a sx di quello che crediamo il "canalone centrale" e con difficolta' compatibili (III/IV) con la relazione scaliamo un paio di lunghezze. A questo punto una breve fascia di roccia ci obliga una breve doppia che ci conduce al vero canalone... Noi imperterriti continuiamo verso destra, seguendo parzialmente il canalone medesimo, tra roccette e detrito. Ma alla fine,
sormontati da imponenti muri neri che lasciano ben poca speranza di trovare vie d'uscita di grado abbordabile, dopo un sofferto consulto, valutiamo che sia meglio cercare una via di discesa.
Iniziamo la ricerca di ancoraggi per le doppie, lasciando cordini a imperitura memoria della nostra esplorazione su questo severo versante del Rocciavre'. Tre doppie (con una corda da 40 m...) ci conducono al fondo del canalone, dove possiamo proseguire in sicurezza disarrampicando e camminando, sia pur con attenzione.
La risalita al colle di Pra Reale ci sfianchera' per benino ed anche il lunghissimo sentiero, sia pur baciati da un caldo sole autunnale, dara' fondo alle nostre residue energie. Stanchi e un po' doloranti per i vari acciacchi giungiamo al Selleries dopo circa 9 ore di "strenua lotta con l'alpe", durante le quali oltre a scalare e cercare una discesa sicura, abbiamo evocato non pochi grandi del passato che il buon Giorgio ebbe la fortuna di conoscere e frequentare, uno su tutti il compianto
Giancarlo Grassi.