Sedici anni dopo la prima salita al Granero rieccomi in solitaria su questa normale.
Qualche
passo di II grado sin dai primi metri dal colle Luisas crea il giusto pathos nella salita. Poi qualche cengia senza difficolta' conduce a tratti di arrampicata sul I/II grado sempre su bella roccia, ed anche un breve
passo in discesa non proprio banale.
Aggirato tutto il versante Sud-Est si sbuca ad una forcellina che si affaccia sul versante della Val Pellice, imboccando il
canalone che costituisce la via normale del Granero e da cui si vede la madonnina di vetta. Invece del canalone detritico e degli ultimi facili passi di I, preferisco
qualche passo piu' impegnativo (III forse IV visto lo strapiombino) ma su roccia stupenda, mantenendomi leggermente a dx del canale.
Il Monviso e' ormai ammantato dalle nebbie, nettamente confinate sul versante italiano, mentre sul Queyras domina il sereno. La vista e' comunque grandiosa, spaziando dai giganti dell'Oisans ai lontani Gran Paradiso e soci.
Godo di questa solitudine in vetta, osservando
le evoluzioni delle nubi attorno alle creste. Poi, dopo un rapidissimo spuntino, valuto di scendere dal
canalone adiacente quello di salita. Qui con molta cautela, oltre ad affrontare qualche disarrampicata non facile, mi destreggio tra sfasciumi instabili e labili tracce (qualche amante delle strade alternative ha lasciato radi ometti), cercando di restare possibilmente a fianco di pareti di roccia solida.
Finalmente ricongiuntomi con la normale individuo una serie di ometti che tagliando in orizzontale conduce ad un sorta di colletto sulla frastagliata cresta rocciosa: che sia il Luisaras?
Qualche rado segno di passaggio si intravede nel
ripido canalone roccioso e detritico sottostante, che in breve porta al sentiero. Anche qui occorre perizia e cautela per destreggiarsi tra roccette instabili, sfasciumi ripidi, ma alla fine ne esco incolume e approdo ripidamente sul sentiero che con breve salita porta all'imbocco del Buco di Viso.
Relax con solare vista sulla
valle de la Guil per riprendere fiato ma anche per differire il momento di passare sul nebbioso versante padano...
Il
Buco di Viso recentemente sistemato permette un rapido transito all'altro versante dove fortunatamente qualche barlume di sole c'e' ancora. Nubi e sole giocano nel cielo rendendo le imponenti pareti delle Traversette ancora piu' suggestive, mentre nella nebbia dall'omonimo colle
uno strano animale sembre scendere a valle...
Si tratta senza dubbio di un elefante... omaggio ai pachidermi di Annibale, che un gruppo di appassionati alla leggenda ha deciso di portare in pellegrinaggio quassu' fin da Guillestre!
Chissa' se lo spauracchio di Roma passo' veramente da questo alto colle nel lontano 218 a.C.?