E' ancora notte quando decido di uscire dal bozzolo della mia tendina e del sacco a pelo, per chiudere l'infinito conto delle ore. Sono quasi le 6 del mattino ed e' buio, ma si intuisce ad est che presto sara' l'alba.
Alla luce della frontale smonto in men che non si dica il mio campo, non prima di aver consumato una veloce colazione (ancora parzialmente nel sacco letto per godere ancora di un po' di tepore).
Pronto il sacco da spedizione himalayana, parto tutto trullo sul sentiero del Lauson, non sentendo alcuna fatica ma anzi apprezzando il calore che ritorna alle membra atrofizzate dal freddo notturno. Spero di approfittare del favore dell'alba per vedere qualche Cervo al pascolo o almeno qualche altro simpatico animaletto.
Intanto, lasciato il grosso del peso in un nascondiglio tra i ginepri, procedo piu' agile sul sentiero per l'Assietta, mentre magnifici
colori caldi inondano larici, prati e vette, tingendole di rosa, via via sempre piu' tendenti al rosso.
Lunghissimo il tratto per il colle dell'Assietta, attraverso
zone steppose come di altopiani asiatici, dove finalmente mi sorprende una lepre velocissima, che non faccio in tempo a fotografare, ma che osservo allontanarsi nell'immenso pianoro. Giunto al colle finalmente si apre un nuovo scenario, sulle
cime della Val di Susa e del
Massif des Ecrins verso Ovest. Con questo panorama, camminero' alcune ore toccando la
Testa dell'Assietta prima ed il Monte Gran Costa poi, luoghi storici di antiche battaglie e di presidi militari, testimoniati dalle moltissime caserme ed opere di fortificazione.
Un camoscio mi balza innanzi all'improvviso ma di nuovo la fotocamera non e' a tiro e quando sono pronto allo scatto non v'e' piu' alcuna traccia di lui...sigh. Pazienza mi accontento di immaginare che laggiu' tra i boschi fitti e le poche radure del
Gran Bosco di Salbertrand ci saranno di certo numerosi cervi, timidamente nascosti alle curiosita' umane, almeno fino all'imbrunire.
Ma quassu' fa freddo, il sole velato non penetra, e quindi accelero il passo per ricondurmi sul lato assolato, tra i dolci pendii a larici sparsi che scendono dal Lago Lauson fino al Grand Puy, dove finalmente chiudo questa due giorni infruttuosa riguardo all'avvistamento dei cervidi ma di grande soddisfazione per i panorami ed i magnifici colori autunnali.