Ricostituita la cordata col vecchio compagno di scorribande, eccoci di primissimo mattino a sorseggiare il primo caffé del Selleries, base di molte nostre avventure passate... Scambiati i saluti con Massimo, sempre affabile gestore del rifugio, ci avviamo alla volta del colle di Prà Reale, remoto angolo di queste lande.
Entriamo nel vallone delle Vallette ed incontriamo un mondo appartato e selvaggio, dominato dalle aspre creste della Cristalliera e del Rocciavré.
Giunti al colle, iniziamo il piacevole gioco della scalata su facili rocce di ruvido serpentino, tra un risalto e l'altro, pestando poche chiazze di neve e godendo di
"orride" viste sui vuoti sottostanti, che però accrescono brivido e piacere nell'"Alpinesimo" che tanto amiamo praticare.
Aggiriamo un torrione sul lato Val Chisone come da relazione, scendendo sulla dx e attaccando un ripido canale innevato: è finalmente l'ora di calzare i ramponi! Tre lunghezze di corda sul
nevaio ci portano alla
torretta sommitale (di cima nord), che scaliamo su facili rocce, per poi evitare la cima ed entrare più in basso nella forcella tra le due vette. Si impone ora un'
arcigna parete che sappiamo di dover aggirare sul lato Valsusino, dove in effetti troviamo passaggi verticali (fino al III) ma gradevoli, quindi un
ultimo traverso a sx e siamo in cima:
croce e madonnina di vetta ci accolgono insieme ai caldi raggi del sole, che durante la salita ha fatto temere si volerci abbandonare alle minacciose nubi temporalesche.
Tempo di qualche scatto e di un rapido pasto, quindi ci mettiamo in moto per chiudere il lunghissimo anello. Avremo da scendere fino al colletto Robinet, planare per
ampi pendii innevati, superare un tratto di rocce attrezzate a catene, quindi traversare lungamente per doppiare la costa Glantin.
Saliscendi ammazza-gambe, provate alla fine dagli oltre 14km di anello: solo una crema brulé ed un birrozzo al rifugio potranno alleviare un po' la fatica...
Fatica ben ripagata comunque dalla magnifica alpinata alla
cresta Nord Ovest del Rocciavré.