A caccia di tepore, io e la fida cagnetta ci affidiamo ai saggi consigli di
cuneotrekking.com che ci conducono alla meravigliosa Val Maira, sempre provvida di angoli incantevoli da scoprire.
Uno di questi è il vallone di Pagliero, le cui indicazioni spesso abbiamo intravisto risalendo la valle in cerca di località più blasonate.
Questa è la volta buona per esplorare il vallone che risale verso le pendici del Birrone, nostra vecchia conoscenza.
La meta però è il
Monte Rubbio, una delle numerose formazioni rocciose che emergono alla base dei morbidi panettoni del crinale tra Maira e Varaita.
Escursione piena di motivi di interesse a cominciare dal bosco ricco di essenze: faggi, castagni, pini silvestri e querce. Seguono poi le bellissime borgate di
Grange Rubbio inferiore e
Grange Rubbio superiore, con case in pietra ottimamente restaurate, una scuola d'antan ancora integra (purtroppo chiusa), il forno, la fontana... insomma un tuffo nel passato.
Tra bei prati sorretti da opere a secco ancora integre, memoria della fatica degli uomini nei secoli per strappare un lembo di terra alla natura avara, saliamo per tracce evidenti verso la cima del Rubbio.
La neve permane tra i faggi, ma oltre la coltre boschiva si apre a oriente lo stupendo balcone panoramico della cima est. L'assolato
sperone di roccia su cui sorge la croce si fa "conquistare" con qualche passo su roccette attrezzate con corda fissa.
Raffica di scatti fotografici a sancire la bellezza del luogo e della vista, poi dopo un rapido spuntino ci godiamo una pausa relax ai caldi raggi di sole, mentre laggiù sotto la coltre nebbiosa sappiamo essere il gelo e l'umidità...