Pomeriggio libero, giornata spaziale, matura allora l'idea di una sgambettata montana.
Il Vandalino è la meta giusta per un'occasione come questa: panorama grandioso e facile accessibilità (almeno in teoria). Detto fatto, impostato il navigatore alla volta della località Sea di Torre, mi avvio verso la val Pellice. Ma il contrattempo è in agguato: sarà anche più breve l'accesso da Pra del Torno, ma lo sterrato ripido e scassato non è percorribile se non da un buon fuoristrada. Ritorno sui miei passi e cerco l'accesso corretto da Torre Pellice, che risulta però non proprio immediato (nessuna indicazione chiara). In qualche modo però imbocco l'esiguo stradello che con numerose svolte mi conduce al panoramico agglomerato di Sea di Torre. Trafelato per gli svariati contrattempi (non ultimo l'aver dimenticato gli scarponi) mi avvio con passo lesto sulla mulattiera diretta alla cima. 1 ora e 45 minuti per 900 m di dislivello...e giungo al magnifico cocuzzolo del Vandalino:
una sfilza di vette avvolte nella neve si parano a sud, ovest e a nord, mentre sul lato orientale
l'immensa pianura si stende fino all'orizzonte.
Giornate come questa meritano tutta la fatica richiesta pur di godere del panorama grandioso e della pace di un luogo come questo in un giorno feriale.
Rientro per sentiero sul ripido ed aspro versante sud-est, chiudendo così con un bell'anello la "sgambettata" odierna.