Tre mesi di stop per l'emergenza Coronavirus ed il conseguente lockdown: febbre di roccia alle stelle, allenamento sotto i piedi. Rapido consulto serale e si decide per un luogo che offra una vietta non troppo lunga, non troppo difficile, con breve avvicinamento (anche una fastidiosa lombalgia accomuna i nostri gadani) , ...
Insomma la rosa si restringe parecchio e pertanto eccoci armati di tutto punto alla base della Lausa Bruna per attrezzare e salire la nostra via (o almeno speriamo). Ovviamente tutto in stile cordata-covid, ossia muniti di mascherina chirurgica...
Già su L1 troviamo pane per i nostri denti e solo con qualche "armeggio" l'uomo di punta della cordata esce indenne dal tiro. Si continua in bellezza su L2 nonostante il muschio, poi bei risalti e belle placche (L3), per procedere senza difficoltà ma con il giusto impegno (alleviato dai prodigiosi Black Diamonds ed un provvidenziale "giapu"), fino al cospetto dell'ultima lunghezza...
Qui lo strapiombo non pare facilmente addomesticabile con l'armamentario disponibile e dopo qualche tentativo, invero non proprio convinto (complici stanchezza e dolori vari), ci arrendiamo pregustando il panozzo di fine avventura.
Doppie impegnative a causa del terreno "articolato" e delle
corde non proprio novelle, ma alla fine atterriamo alla base indenni, pronti per discendere il breve ma erto declivio fino all'auto e guadagnarci la pagnotta (quella vera) in qualche locale non troppo affollato dai predoni del dopo lockdown.