Bardati come Dio comanda, o meglio come DPCM comanda, i nostri due gadan ritornano con qualche apprensione alla Barale per
ripetere una via già nota che propone il fatidico V grado. Digiuni da lungo tempo dalla scalata e men che meno allenati per il V/V+ quindi ci avventuriamo tra le nebbie (alla faccia delle previsioni) e tra i boschi del pinerolese con qualche dubbio amletico: saremo ancora in grado di destreggiarci su ripidi muri di roccia senza patire troppo?
Dopo il ravanamento per raggiungere l'attacco, a causa anche dell'incendio di un paio d'anni fa che ha devastato boschi e sentieri, siamo finalmente al dunque. Le sensazioni sono però subito ottime: a dispetto del clima umido la roccia ha un grip eccezionale ed il muretto verticale presenta belle tacche nette.
Insomma la scalata sarà un crescendo in bellezza e divertimento, come da lungo tempo non ci accadeva. Anche la chiodatura non certo ascellare ma più che corretta aiuta a godere pienamente la salita. Bello il secondo tiro, un V+ che costituisce il tiro chiave, verticale su tacche, memorabile il quinto tiro: 30 metri di roccia molto lavorata e di scalata entusiasmante di V grado.
Chiudiamo con un tirello finale gradevole che ci deposita sulla sommità, sempre immersi nella nebbia.
Infine nel dubbio che gli incendi abbiano reso le discese a piedi più complicate ci prepariamo a una serie di doppie, sperando di non incagliarne nessuna. A parte qualche attrito le 5 doppie fileranno lisce depositandoci alla base senza intoppi e pronti ad andarci a gustare il meritato panozzo.