- Campiglione (Prazzo) 1704 m
- Monte Chersogno 3024 m
Bella e lunga scarpinata che risale un ameno vallone laterale della Val Maira, tra pascoli e boschi di larice, per poi condurre in ambiente più austero, tra rocciose pareti e infinite pietraie.
Il Chersogno pur mutevole di aspetto è una bella piramide da qualsiasi angolazione la si osservi, e si offre con una lunga ma per nulla difficile salita.
Eccoci quindi alla sua sommità oltre la fatidica soglia dei tremila, in una giornata che permette di allargare la vista a 360 gradi.
A nord lo sguardo indugia a riconoscere i diversi satelliti del re indiscusso, sua maestà il Viso, a sud la vista spazia dalle vette più elevate dell'Argentera alle Cozie Meridionali.
La cima è piuttosto affollata di simpatici escursionisti che sbocconcellano come noi il pasto del montanaro godendosi il panorama superbo. Si chiacchiera amichevolmente anche tra sconosciuti, come forse solo tra i monti accade.
Salutata la vetta e gli altri gitanti rivolgiamo i nostri passi sulla via del ritorno, con l'idea di allargare il giro fino al bel bivacco Bonfanti. Così facciamo, attraversando l'ameno Piano del Vallone incastonato tra Chersogno, l'arcigna muraglia nominata La Lausa e più in là Rocca Gialeo e Pelvo d'Elva. Finalmente vi sono ruscelli ricchi di fresche acque zampilanti gioia e rinfresco per Amelie.
Toccato il bivacco Bonfanti, chiuso per Covid, chiudiamo l'anello aggirando la Gardetta e tornando sul celle di Chiosso e nuovamente i verdissimi prati di Chiotti e Campiglione.