EE, 850 m. dislivello
Lockdown bis e dunque potendosi muovere solo all'interno del proprio comune ci si rivolge alle montagne domestiche, riscoprendo angoli di natura e paesaggi plasmati dall'uomo.
Alla ricerca però di nuovi itinerari finiamo per perdere la strada (sparita letteralmente nel bosco di faggi) e quindi ci tocca arrancare su terreni ripidi e impervi alla ricerca del sentiero tra i due San Bernardi (Albetta e Gilba).
Fatica ripagata dalla vista di un magnifico e agilissimo camoscio in corsa tra i faggi e da due caprioli in fuga sui pendii erbosi della Piata.
Anche il fantomatico sentiero però è più un'idea che realtà: è vero che vi sono segnavia bianco-rossi e paline indicatrici ma con la vegetazione invasiva e poca frequentazione diventa assai facile smarrirlo.
Giungiamo comunque all'ameno Pian del Crot e al suo laghetto (ora ridotto ad una pozza fangosa) per poi risalire la panoramica costa di larici verso la chiesetta di San Bernardo di Gilba.
Non resta che continuare sulla cresta erbosa per i Tre Bric, inanellando tra cime (l'Arpiol è poco più di un cocuzzolo) in un sol colpo.
Interessante è anche la visione (e la scoperta) di una serie di incisioni rupestri, tra coppelle e croci, che vanno ad aggiungersi nel già ricco carnet di petroglifi della Valle (insieme al bric Lombatera, Roca la Casa e Rocca Danna).