E finalmente anche l'Eiger... pardon, l'Eighier. Ma in fondo che differenza fa? Solo due lettere lo distinguono dal colosso dell'Oberland.
Eccoci dunque ben equipaggiati per l'impresa, giungiamo ai piedi della nostra parete e percorriamo l'insidioso tragitto di avvicinamento (5 minuti su ripide erbe bagnate...) per toccare la base di partenza dell'itinerario scelto per l'avventura odierna... la
Odyssee... ehm la
Terrazza Provenzale.
Constatiamo che la via, o meglio la camminata, si dovrebbe svolgere per
facili roccette (a trovarle), tra muschi e licheni intrisi d'acqua. Tutto pare in totale stato di abbandono: comprensibile visto l'aspetto tutt'altro che invitante.
Anche noi abbandoniamo l'idea peregrina di concatenare tale vietta con la normale alla Croce Provenzale per ripianificare la giornata in ottica escursionistico-esplorativa.
La nostra meta allora diventa sì l'Eighier, modesta sommità da cui però si ha un colpo d'occhio spettacolare sul gruppo Castello-Provenzale. Tutta l'escursione è ultra panoramica ed una volta tanto possiamo concederci il lusso di indugiare a goderci ogni visuale ed angolazione della
magnifica cattedrale di roccia che tante volte abbiamo scalato.
Aggiungendo però i nostri progetti per salite future, speriamo non troppo in là nel tempo.