EE, disl. 1400 m
- Pattemouche (Pragelato) 1677 m
- Monte Ruetas 2935 m
Meteo incerto, con qualche prospettiva migliore in alta val Chisone: ottima occasione per tornare a far visita alla ridente Val Troncea. C'è però la fida cagnetta e si sa che i parchi non vanno molto d'accordo con i canidi domestici.
Scegliamo quindi un itinerario esterno alla riserva naturale per non contravvenire alle regole e neppure costringere la cagnetta ad una gita al guinzaglio.
La giornata non promette proprio di essere radiosa ma non minaccia pioggia ed è già molto. I mille metri per il Monte Morefreddo salgono con pendenza costante, cosicché in tempo record siamo sul panoramico cocuzzolo ad osservare la detritica mole del Ruetas che attrae magneticamente...
Detto fatto, in un minuto siamo al colle Morefreddo pronti a risalire i tornanti del sentiero degli alpini che, con maestria e sapienza, percorre l'immenso versante detritico del Ruetas.
All'ultimo tornante si apre la visuale sull'alto vallone di Massello e sulla conca del Ghinivert, ed è momento di abbandonare il comodo sentiero per approcciare la ripidissima traccia tra gli sfasciumi e le roccette di cresta che conducono alla vetta del Ruetas. Qui è ad attenderci un gigante cornuto, signore di queste vette, uno stambecco solitario che lascia la cima per la nostra fugace visita.
Visita davvero fulminea per evitare i fulmini, quelli veri, che paiono imminenti dai neri nuvoloni addensati sulle cime della Germanasca. Rapidamente ritornati al colle possiamo tirare un sospiro e goderci il sole nuovamente tornato a colorare i magnifici prati in fiore. Il ritorno a Pattemouche sarà per comodi sentieri e prati ricchi di fioriture nello stile della Val Troncea, senza farci mancare qualche rapida spruzzata d'acqua dalle nubi vorticose sulle nostre teste.