- Colletto, 1268 m
- Testa Cernauda 2282 m
Narbona, un nome altisonante per un borgo in totale oblìo, immerso in un remoto vallone laterale di una piccola vallata delle Cozie meridionali. Ecco allora un luogo carico di suggestioni, che merita certamente una visita e meglio ancora un'escursione ad anello per apprezzare anche il panoramicissimo crinale, la cresta del Balou, con colpi d'occhio su Marittime e Cozie, ma anche più in là fino al Monte Rosa.
Ci siamo: partiamo da borgata Colletto, abbarbicata su una forcella in pericoloso equilibrio appresso ad una repulsiva parete di roccia. Ma lo stradello che sale alle spalle immette immediatamente in un ambiente decisamente più bucolico, con boschi in basso e lassù praterie ed alcune borgate storiche. Traversate Valluira e Batuira siamo alla Bercia, finestra affacciata sul vallone di Narbona. Da qui inizia ia faticosa salita della costa del Balou: con buon passo saliamo costantemente questa ampia dorsale erbosa fino al segnavia e poi proseguiamo sullo spartiacque affacciato alla Val Maira fino in vetta. Il panorama è sovrastato dal Triangolo di Viso, onnipresente su questi schermi.
Dalla cima inizia la zona delle nevi, cadute in abbondanza nei giorni scorsi, per la felicità della cagnetta Amelie. Percorriamo il sentiero per le Basse di Narbona sovrapponendo i nostri passi alle orme, numerose, di un gruppo di lupi (?). Essere in questo luogo solitario con le orme di lupo innanzi richiama sensazioni ancestrali, sopite nell'inconscio da lungo tempo.
Proseguiamo abbandonando il percorso principale, molto innevato, per cercare una via di discesa che eviti i salti di roccia sottostante: altro momento di pathos...ma alla fine scorgiamo un segnavia ed un passaggio sicuro tra le rocce, calando nella gola incassata della comba.
Infine si incontrano le case di Narbona, una incredibilmente grossa borgata totalmente in abbandono, dove tutti gli edifici sono ormai ridotti a rudere e invasi dalla vegetazione. La selva avvolge un borgo dove un tempo la gente viveva e sfruttava la terra avara per sostentarsi, in modo particolare dagli alti pascoli dell'adret.
Dopo la nostalgia di Narbona il cammino prosegue ancora a lungo in falso piano fino al rientro al Culét (Colletto).
Non resta quindi che concludere in bellezza pasteggiando coi i superbi formaggi del luogo, in cima a tutti il re dei formaggi, un ottimo Castelmagno d'alpeggio, senza però nulla togliere alla Toma del Mulo o al morbido e cremoso "Pagnotta del Pastore" ed ancora un piccante Blu di Mucca. Tutto ottimamente annaffiato da ottima birra artigianale.