Quando è destino è destino... Le nebbie avvolgono, prima o poi, le vette di questo vallone laterale della Valle dell'Orco, come già provato in precedenti escursioni in questi luoghi (vedi
Cima di Rosta e
Monte Arzola).
Anche oggi, come da previsioni (sigh!), si parte con un bel sole, risalendo lo stradello in una bella abetaia fino all'ameno pianoro dell'
Alpe Oregge. Già però le nubi avvolgono le vette con una spessa coltre minacciosa.
Fatta provvista all'alpe con una toma per integrare il magro pasto e scambiati alcuni convenevoli con l'alpigiano di origini indiane si riparte alla volta dell'Alpe Colletto e dell'Alpe Testona, quest'ultima su tracce che risalgono il ripido pendio erboso.
Immerso infine nella nebbia giungo al crinale dove solo piccoli squarci tra le nubi permettono di vedere verso il selvaggio vallone di Eugio. Risalgo mesto il pendio tra roccette ed erba, approdando all'ometto (e segnale trignonometrico) della cima sud di Testona.
Non pago, mi lascio sedurre dalle misteriose rocce che si scorgono severe nella nebbia... Il prosieguo richiede attenzione a reperire il giusto cammino tra ripidi canali erbosi e rocce a volte esposte (aggirabili con un po' di perizia). Con qualche zig zag pervengo sulla quota 2500 m dove restauro il bastone di vetta e constato l'impossibilità a proseguire in sicurezza (salti di roccia non banali). Il rientro richiede qualche attenzione, specie nell'unico passaggio veramente alpinistico, in discesa in una sorta di fenditura invasa dai rododendri: l'attrezzatura apinistica (qualche cordino e moschettone) però si rivela inutile e con un po' di attenzione disarrampico in sicurezza.
Ricalcata la cima sud e ridisceso il pendio erboso è ora di procedere a chiudere l'anello verso il
Monte Arzola, vecchia conoscenza, percorrendo la lunga cresta erbosa. Peccato per le nubi basse che permettono ora la vista sul
lago di Eugio, incassato in un severo ambiente di roccia, ma non aprono la visuale sulle alte vette del Granpa.
Toccata la cima dell'Arzola e fatta tappa al bivacco Blessent (sempre fatiscente), si rientra verso Posio, incontrando un curioso
petroglifo a spirale.