- Camoglieres 1000 m
- Crocetta Soprana 1400 m
Caldo torrido, neve pessima, voglia di roccia, niente soci... risultato una bella ferrata!
Quella di Camoglieres è lì che gira da qualche tempo, ma l'attrattiva per questo tipo di ferrate è bassa, dunque è sempre passata in secondo piano.
Oggi no, la decisione è presa e quindi eccomi al borgo di Camoglieres intenzionato a percorrere la ferrata della Crocetta Soprana. Breve, anzi brevissimo avvicinamento nell'ambiente che sa di mediterraneo con le sue essenze resinose e le rocce calcaree che evocano le magnifiche falesia di Finale.
Nessuno in vista e all'attacco del vertiginoso muro strapiombante con la scaletta che sinuosa si incunea tra tiri di arrampicata nell'ordine del grado 7 qualche dubbio mi assale... Subito fugato man mano che salgo cercando di risparmiare le braccia anchilosate dal lungo riposo scaloiro.
Muretti, strapiombi, traversi, sempre su bella roccia che però, ahimé, con fatica si riesce ad afferrare, carezzare. Troppo spesso, cavi e staffe metalliche si impongono e diventono gli unici appigli usabili per progredire.
Ma si sa, questa è la logica delle ferrate atletiche come questa e pazienza, godiamoci la quiete e l'ambiente suggestivo in cui è immersa, accontentandoci di qualche fugace tocco alla pietra.
Viene quindi il ponte tibetano, piuttosto ballerino, e per concludere il muro brasa braccia finale, giusto per non tornare a casa con la nostalgia di un po' di trazioni ancora...
Finita la ferrata inizia il bello della gita con la puntata alla cima e la piacevolissima camminata sulla corona dei Magi, sentiero panoramico che con ampio giro riconduce alla borgata, sempre in ambiente naturale di pregio.