In fuga dalla calura, il rischio però è di venire a prender pioggia (o peggio saette) qui al Pian della Mussa.
Invece, nonostante nubi minacciose e cielo costantemente coperto salvo sporadici sprazzi di sole, la mattinata regge regalando diversi spunti. A cominciare dalle ricche fioriture che vanno dalla delicata Paradisia alle profumate orchidee vanigliate (Nigritelle).
Si sale col fresco all'ampissimo Pian Ciamarella da cui si scorgono le severe muraglie dell'Albaron di Sea. La meta vorrebbe essere il Ghicet di Sea ma il mancato approvviggionamento idrico (sorprendente l'assenza di un rio nel fondo del valloncello) e le nubi intampate al colle suggeriscono di volgere i passi a ovest.
Traversato con qualche apprensione il conoide alla base dell'Albaron reperiamo il sentiero per il colle della Battaglia e per Rocca Ciarva. Qualche roccetta e siamo alle madonnine di vetta per contemplare la cappa nuvolosa incombente che sbarra la vista sugli impressionanti canaloni che discendono rovinosi dal versante sud dell'Uja di Ciamarella.
Il sentiero di ritorno discende i ripidi pendii erbosi sempre a vista sulla sud della Ciamarella.
Mezzogiorno e siamo al coperto, con le gambe (ed il cagnetto) sotto il tavolo in attesa di uno spuntino al rifugio Città di Cirié.
Resta qualche ora per esplorare qualche sito di interesse archeologico, ricordo dell'era dei Druidi: l'
altare di Bogone (*) e la cosiddetta
Stele di Cernesio (**).