Bella scarpinata d'alta quota in un appartato vallone laterale della Valle Stura dove incontrare animali è più facile che incontrare esseri umani. Pescata come al solito dal libro dei desideri alpestri, questa gita rivela presto il suo carattere aspro, quando superati gli ultimi prati in fiore (bella fioritura di Martagoni), iniziano le infinite pietraie e le pareti di roccia. Gran parte dell'escursione infatti si svolge su terreno pietroso, dove solo qualche pulvino di Silene Acaulis smorza i toni grigi delle rocce. Anche i bellissimi laghi di Tenibre sul lato francese contribuiscono ad addolcire il paesaggio e a smorzare la monotonia delle pietraie.
Camminata quasi in totale solitudine, con andata sul sentiero "ufficiale" e ritorno tenendo in buona parte il filo della cresta della Lausa, in modo da toccare due sommità con ometto (la prima delle quali probabilmente è la Cima della Lausa indicata sulle mappe ufficiali).
Conclusione al rifugio Prati del Vallone (Talarico) per un ottimo piatto di tajarin ai formaggi, da condividere con la fida Amelie, ovviamente!