Battesimo del fuoco o meglio dell’umido (causa condizioni meteo) per Davide e Simone alla loro prima via lunga in assoluto, ma andiamo per ordine.
Il meteo citava “velature alte” e “ parzialmente nuvoloso” , ma non pioggia o temporali per la giornata di domenica, cosi carichi di ottimismo partiamo alla volta del falesia la Baita a Col Del Lys, obiettivo la via della Scuola, via di IV con 7 tiri, propedeutica per i nostri neofiti Davide e Simone.
Il nostro entusiasmo si smorza man mano che ci avviciniamo in auto, giunti al parcheggio siamo
nel mezzo della nebbia e tutto intorno è fradicio, ma almeno non piove.
Siamo scoraggiati,qualcuno propone di optare per una piola con polenta e cinghiale…ma con ancora un po’ di ottimismo decidiamo comunque di avvicinarci alle pareti per vedere com' e’ la situazione.
La roccia risulta relativamente “asciutta”, ossia non bagnata, ma ovviamente essendo in mezzo alla nebbia emana quella sensazione di umidiccio fastidioso.
Dopo aver visionato i vari siti meteo per avere conforto ci rendiamo conto che questi cambiano in continuo e non ci danno un valore aggiunto, cosi mettiamo via telefonini vari e ci affidiamo al caro e vecchio istinto.
Le nuvole/nebbia non sono del tipo “cattivo” ,ossia quelle che fanno presagire acqua a catinelle, ma sono “irrequiete” mosse da une fredda brezza, un po’ si diradano , un po’ si chiudono e via cosi’.
Decidiamo di fare un
mono-tiro di riscaldamento per saggiare la roccia in attesa che magari la nebbia sparisca (illusione) , la roccia risulta accettabile, cosi’ dobbiamo prendere la decisione: si parte sulla via o no? Decisione presa: si parte.
Nei primi passi del primo tiro, mi rendo subito conto di un fattore che non avevamo preso in considerazione: la via pare non frequentata o poco, risultato la roccia e’ coperta da uno straterello sottilissimo di muschietto infido che essendo inumidito dalla nebbia produce un bel effetto saponetta!
Sono tentato di desistere avendo ancora una possibilita’ di tornare alla partenza della via in modo sicuro senza lascio di materiale…ma poi per qualche alchimia strana il grip migliora , faccio qualche prova…le scarpe tengono, quindi procedo fino alla sosta e tutti decisi a proseguire.
Morale della favola: riusciamo a fare tutta la via tranquillamente, grazie al grado di difficolta’ abbordabile ed una roccia rugosa spettacolare, certo la sensazione di “sbiscio” ogni volta che caricavi i piedi era sempre presente,ma accettabile alla fine, dato il contesto…le
suole delle scarpette erano quasi verdi!
Giunti in cima alla fine della via, forse per premiare la nostra tenacia Giove Pluvio ci concede qualche attimo di sole e la nebbia si dirada concedendoci uno sguardo sul panorama, si pero’ giusto pochi minuti, poi la nebbia richiude tutto.
E' il tempo della lezione sulla calata in doppia per Davide e Simone, alla loro prima vera calata in doppia, lezione che hanno imparato bene direi, perche’ sono scesi senza problemi fino al sentiero di rientro e cosi’ si conclude la nostra avventura.
Complimenti a Davide e Simone, alla loro prima via lunga dove si sono divertiti e hanno sperimentato la “logistica” delle vie lunghe in modo corretto, certo devono ancora migliorare qualche aspetto , del tipo fare il barcaiolo in tempi brevi ahahah :-)) o gestire le corde, ma rientra nella normalita’ per i neofiti delle lunghe vie.