Era il
maggio 2005 e due gadan, smaniosi di menar le mani sulle adorate rocce, si avventurano nel dedalo di guglie del Monte Cucetto, più volte osservato con timoroso rispetto nelle
scorribande scaloire del Gran Dubbione.
Puntano in alto (via dei Torrioni), ma ripiegano ben presto su più abbordabili obiettivi (via dell'Anitra).
Novembre 2022, ancora una volta il desìo della pietra ci riporta a queste assolate pareti e di nuovo a ripetere la via dell'Anitra, ora ripulita e rivista dall'inossidabile Fiorenzo Michelin (e soci).
Una scalata impegnativa, sia per qualche passo di VI grado (5c) sia (e soprattutto) per la necessità di proteggersi. Solo i (pochi) tratti di placca presentano una chiodatura sufficiente, ancorché a chiodi artigianali, e d'epoca...
La via ora però richiama molti più ripetitori ed infatti ci ritroviamo alla calcagna (letteralmente) una cordata di tre ragazzi. Fortunatamente al tiro chiave li seminiamo e non avremo più l'ansia di prestare maggiore attenzione a non smuovere pietre nei molti punti delicati della via.
Due doppie sugli strapiombi del versante sud-ovest, con incastro del prusik di Nico che ci ruba un bel quarto d'ora: siamo nuovamente sulla pietraia, in tempo per rientrare, prima che le ombre rendano la discesa ancora più complicata di quanto già non lo sia.