AD, disl. 300 m (+950 dislivello avvicinamento)
- Viviere 1800 m
- Oronaye, Cima Est 3050 m
Tempo magnifico, salita di grande soddisfazione e buona compagnia, cosa chiedere di più ad una giornata in montagna?
Dopo una placida escursione di un paio d'ore, fino al bivacco Enrico e Mario, grosso modo sempre in ambiente bucolico, ci ritroviamo proiettati nel severo teatro delle quinte calcaree dell'Oronaye. Tonnellate di sfasciumi e detriti formano immani colate e conoidi da cui emergono arcigne pareti e ardite guglie.
La prima parte dell'itinerario alpinistico segue cengie e pietraie, poi si infila nel labirinto verticale con qualche primo tratto di arrampicata fino a pervenire al terrazzo del primo ricovero.
Da qui un lungo traverso, con alcune sezioni senza cavo, conduce al tratto più interessante verso una forcella che adduce all'ultimo ricovero, incastonato nella roccia e sovrastato dalla spettacolare scala finale.
La vista è ampissima con le Marittime che fanno da contraltare alla piramide del Monviso.
Prindiamo fiato e visitiamo l'esiguo interno del ricovero, immaginando gli alpini nel '40 su queste crode.
Attacchiamo infine la scala, che con i montanti in cavo d'acciaio risulta piuttosto flessibile accentuando l'emozione della salita.
Tocchiamo la vetta constatando la lontananza della cima ufficiale, mentre tra le creste individuamo l'ardita Torre Castello. Pochi attimi di estasi e di contemplazione poi ci rimettiamo in movimento per la discesa, vista la lunghezza dell'itinerario, che infatti ci impegnerà in totale per circa otto ore complessive.
Concludiamo con la tappa obbligata al magnifico borgo di Viviere per un tagliere e un boccale di birra.