E, 600 m. disl
- B.ta Sapiatti (Pramollo), 1100 m.
- Truc Lausa, 1681 m.
Oggi, una gelida giornata di gennaio, siamo con la cagnetta a passeggio sui solari pendii del Lazzarà, in cerca di un po' di tepore e di una serie di rocce istoriate dai lontani progenitori del Neolitico.
Prima tappa al Roccio Clapier, già visitato alcuni anni fa: imponente pulpito di roccia, il Roccio Clapier si affaccia sulla valle Risagliardo e sulle numerose borgate di Pramollo e non stupisce se proprio qui gli uomini del passato abbiano voluto istoriare con centinaia di simboli una tale lavagna naturale.
Lasciato il Clapier ci incamminiamo nei boschi ricchi di pini silvestri alla volta del secondo sito archelogico: il Roccio Veglio. Anche qui numerosissime coppelle ed altre raffigurazioni misteriose costellano l'"altare" preistorico che fronteggia, sull'altro versante del vallone, il precedente "Roccio".
Terminata la parte archeologica volgiamo i passi verso il Truc Lausa per apprezzare il panorama verso Germanasca e Chisone nonché verso la pianura pinerolese. Chiudiamo l'anello nei boschi del Lazzarà sempre con belle vedute sul Gran Truc che a dispetto dell'altezza modesta (2366 m.) appare come la regina di Pramollo.