La nevicata della settimana scorsa (e relativa sciata) promuove l'idea di trovare neve facile in
girula, dunque eccomi in viaggio per la valle Stura in cerca di bianca farina. Giunto in valle però l'impressione è di ben altra sorte: innevamento ridotto e per lo più a quote elevate, evidentemente le alte temperature ed il vento devono aver lavorato sodo!
Ormai prossimo al colle della Maddalena lo sguardo è attirato da un gruppo di animali beatamente impegnati a brucare. Sceso dalla macchina eccomi a riprendere un bel gruppo di camosci al pascolo. Siamo ad oltre 1700 m di altitudine e della neve nessuna traccia...
Per fortuna in prossimità del laghetto prima del colle finalmente appare la neve e quindi la gita può cominciare. Neve piuttosto dura, tant'è che partito spavaldamente, dopo la prevedibile scivolata, metto i rampant e posso procedere in maggior sicurezza. Salendo, la neve trasformata fa presagire una piacevole discesa, mentre lo scenario si fa via via più bello aprendosi l'anfiteatro immacolato del Ventasuso. La traccia, dopo un tratto in falsopiano, sale ripida puntando alla vetta che si raggiunge pertanto velocemente ma a prezzo di un po' di sbuffate. Il vento sferza gelido ma il panorama è notevole sia verso la Francia che sul lato nostrano e quindi prendo il tempo per un po' di scatti.
Poi via le pelli e, con appena un morso di barretta in corpo, si scende giù per il canale nord, in parte intonso. Un brevissimo tratto di neve ravanata e dura, poi inizia il diletto nella farina, che più avanti cede il testimone alla neve trasformata per buona parte della discesa
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Sulla via del ritorno ritrovo ancora i nostri ruminanti intenti a brucare i prati: probabilmente abituati al via vai della strada verso il colle, non fanno minimamente caso alla mia presenza.
Conclusione della gita con adeguata libagione e spuntino in quel di Sambuco all'ombra del Bersaio.