Si manca da oltre tre anni l'appuntamento con le pareti del Bracco ed allora ecco oggi l'occasione buona: vento forte nelle vallate torinesi, mentre qui è (quasi) bonaccia.
In completa solitudine su questa parete scaliamo la prima via aperta nel settore, godendoci la roccia super del Monte Bracco con una chiodatura finalmente ok. Merito dei recenti ripristini che hanno rivisto chiodature vetuste e poco plaisir. Prima lunghezza molto bella e impegnativa il giusto: un V+ su quarzite lavorata a tacche non sempre nette, dove la fiducia nelle scarpette fa la differenza. Secondo tiro molto bello, tra dulfer, fessure/camino e placche.
Il seguente invece, pur bello, non sembra in linea col grado dichiarato (4c): un V ci starebbe a nostro giudizio.
Ultimo tiro facile su roccia lavorata.
Tre doppie e un po' di imprecazioni per gli attorcigliamenti di corda... e si torna alla base, con la smania di scalare ancora.
Pellegriniamo allora alla base della placconata in cerca di qualche tiro di grado 5c/6a, ma la chiodatura o la morfologia delle vie non ispirano. Imbastiti gli zaini ci trasferiamo dunque al Castello, paretina ovest, garanzia di roccia da urlo e vie corte ma intense. Il sole poi dura fino alla fine, assicurando tepore sulla pietra.
Un bel 5c/6a (Bonita), ottimamente chiodato, infonde fiducia e viene quindi salito egregiamente; molta più fatica invece, nonostante la corda dall'alto, a salire il vicino tiro verticalissimo su piccole tacche. Si rivelerà poi "solo" un 6b...
C'è ancora parecchia strada da fare per tornare anche solo a immaginare di salire tali difficoltà.