Con l'intento di esplorare questo luogo poco frequentato della bassa Val Pellice, ci ritroviamo a percorrere probabilmente la via meno logica e più tortuosa del breve risalto.
L'idea era in verità di percorrere la "normale", ma ci facciamo allettare da un traverso che ci conduce a questa via oppure ad una variante in A0...
Il primo passaggio, dopo un vano tentativo di Piero, viene risolto in un secondo da Nico che poi procede a dx come detto. Un secondo traverso esposto su roccia scivolosa ci conduce molto a dx e quindi il tiro seguente non può che riportarci sulla "retta via" con un unico breve passo di arrampicata (5b). L4 è un bel tiro, vario, poco chiodato ma proteggibile, che ci porta ad un comodo terrazzo e sotto l'ultimo breve risalto.
Il buon Nico si gode questo ultimo, troppo breve, momento di scalata.
Prepariamo la doppia, che, secondo qualcuno su Gulliver, dovrebbe permetterci di atterrare con un solo colpo fino alla base. Ci facciamo allettare dall'idea malsana di fare una sola doppia da 60 metri... Ed infatti ecco l'incastro di corde: proviamo per una buona mezz'ora ogni artificio per recuperarle, ma dopo un primo momento in cui con estrema fatica si muovono di qualche centimetro, poi si piantano definitivamente. Di risalire non se ne parla visto il 6c di strapiombo che ci sovrasta...
Ci armiamo allora di zaini e cerchiamo una via dall'alto per raggiungere la sosta di calata, tentativo però infruttuoso...
Programmiamo allora una sortita tra un paio di giorni per venire a recuperare il materiale, sperando nell'oblio della parete.