Mentre
il gadan senior monta in sella al suo "bufalo" motorizzato per scalare altri colli, noi cerchiamo roccia per le nostre braccia scalando tra i bufali dell'alta Val Grana.
Avvicinamento brevissimo alla parete pur essendo in quota, ma oggi la ressa non c'è, e neppure dei bufali vi è traccia. Eppure già svariate cordate sono venute a metter mano su queste rocce quarzitiche, da quando l'anno scorso sono state aperte alcune vie sul contrafforte della Cima Reina e sul vicino Parvetto.
Vie che si aggiungono alle due sole presenti sull'austera Rocca Parvo, poco ripetute forse anche per la nomea di roccia scadente.
Oggi invece troviamo roccia più che buona, restando in via, rotta altrove. La chiodatura non abbondante richiede decisione nei passi chiave, in lieve strapiombo... Le ottime prese comunque facilitano la progressione nonostante la penuria di spit. Peccato che su L2, nonostante le pur presenti note di tenere la dx, noi si esca dal seminato trovandoci così su terreno infido ben sopra la sosta. Con un po' di mestiere però ritorniamo sulla retta via per constatare che gli spit mimetici (piastrine artigianali) viaggiano perfettamente orizzontali verso S2
.
Dubbi a parte sulla chiodatura ne esce una bella scalata, non realmente plaisir, in bellissimo ambiente alpino a cui aggiungiamo la piacevolissima e assai panoramica traversata dalla vetta, passando per il Pelvo e poi il colle Esischie fino al rifugio Fauniera. Qui veniamo accolti da un delizioso piatto di gnocchi al Castelmagno (poteva essere altrimenti??)
. Infine sulla via del ritorno incontriamo davvero i neri bufali al pascolo sotto l'ombra della possente parete della Rocca Parvo, bufali che hanno ispirato il nome della nostra via odierna.