MS, dislivello 700 m.
Nevicate abbondanti recenti (incredibile...), voglia di andare per i monti, mancanza di soci con cui condividere l'esperienza di una gita invernale. Ingredienti tali da indurre a tornare ai luoghi già bazzicati di recente.
Rieccomi dunque al cospetto del Pitre, dopo un'oretta di cincischio indotto dalle temperature rigide ed aver scartato gite sul versante a nord.
Al sole si sta bene, anzi si suda, nonostante la temperatura sotto zero. Neve immacolata ovunque, una manna che si è infine decisa a scendere dal cielo.
Poca gente in giro e quindi di conseguenza poche tracce. La prima, seguita in direzione Pitre, non mi ispira tanto e dunque ripiego sul solito versante a solatìo dove trovo un'unica traccia di skialper solitario diretto alla Rocca Nera.
Dissipata parecchia energia nel primo tentativo, decido di risparmiare e di rivolgere l'attenzione al vallone che discende dal col Bourget da cui ho visto alcune tracce di discesa.
Scelta che si rivelerà (forse) più faticosa di raggiungere la vetta... Neve immacolata sì, ma collosa all'inverosimile: lo zoccolo è tale da non riuscire a progredire se non a fatica sui tratti poco ripidi. Segue un tratto assai ripido nella boschina fitta, altro motivo di impegno (e fatica) notevole, specie per sciatori mediocri come il sottoscritto.
Alla fine il coronamento giunge in prossimità della "bergeria" dove qualche curva su neve soffice ripaga della grande fatica. Stradello di rientro ben sciabile e poi l'ultimo tratto per Traverses con neve a tratti sfondosa, nuova croce per il "nostro", poco avvezzo con questo genere di materia...
Gita comunque di grande soddisfazione, nonostante la fatica e le "sofferenze" indotte dalla scelta improvvida di non rimanere sui versanti ombrosi.