Le G fornications... oops! farnetications
Parafrasando un aforisma di Jerome K. Jerome [1] posso dire che: "Mi piace la lavatrice, mi affascina: posso stare ore e ore, seduto a guardare la lavatrice mentre lava".
E facendo cio', si scoprono delle cose interessanti: per esempio che la lavatrice, anche impostata sullo stesso programma non si comporta mai nello stesso modo. Ci sono, certo, dei passaggi obbligati, cioè prima carica l'acqua, poi lavaggio, risciacquo, centrifuga; non è che prima centrifuga e poi carica l'acqua ovviamente. Ma all'interno delle singole fasi, il comportamento non è puramente deterministico ma ha una certa dose di variabilità; e perchè questo? Per adattarsi meglio alle condizioni del carico e del lavaggio richiesto in modo da ottimizzare il risultato e il consumo, sia di acqua, sia di energia elettrica. Infatti il carico di acqua è variabile a seconda della quantità di panni da lavare e, a partire da questa condizione iniziale, probabilmente, il lavaggio si evolve secondo una logica "adattativa".
Proprio alla logica volevo arrivare dato che la mia lavatrice utilizza per prendere le decisioni sul lavaggio un algoritmo basato sulla "fuzzy logic" [2] o, italianizzando, sulla logica "sfumata" [3]. La logica fuzzy non è una logica come quella booleana o binaria, basata su due soli valori, Vero-Falso, Zero-Uno, Bianco-Nero ecc., ma puo' avere molte "sfumature" nel passaggio, per esempio da Bianco a Nero. Certo, la mia lavatrice è equipaggiata con un processore basato su logica binaria ma, probabilmente al suo interno la logica fuzzy viene implementata rappresentando per esempio 16 livelli di sfumature impacchettate in un Nibble [4].
La logica fuzzy, anche se nata negli anni '60 [5], trova oggigiorno diverse applicazioni (anche il mio misuratore
della pressione sanguigna è basato su fuzzy logic) e ha dei legami con le tecniche di intelligenza artificiale in quanto si presta, con i suoi diversi livelli di sfumature, a ben modellizzare il comportamento di un neurone; esatto! proprio quelli descritti nelle moderne reti neurali e nelle ormai onnipresenti IA [6] e "deep learning" [7].
Ma, come al solito, cosa c'entra questa farneticazione con la gita odierna? Beh, per arrampicare ci vuole una certa dose di "intelligenza motoria", naturale e non artificiale; poi quando si scala, almeno sui gradi che noi riusciamo ad abbordare, non ci sono sempre passaggi obbligati ma per andare da una sosta all'altra, pur passando per gli spit, ci possono essere diversi modi di interpretare la roccia o, meglio, diverse "sfumature" di movimenti, tanto che il secondo alle volte fa movimenti diversi da quelli fatti dal primo di cordata, anche se alla fine si ottiene lo stesso risultato, il lavaggio dei panni.. ehm, raggiungere la sosta.
In conclusione sorge spontanea una domanda: perchè non chiamare le scalate al disotto della difficoltà del 6a come
"fuzzy climbing?"
Accolgo con favore la provoc... ehm, proposta del buon Gianni, quindi procedo con un breve racconto della fuzzy climb odierna. Domenica, molti pellegrini e gitanti sono già radunati nei pressi del santuario di Sant'Anna di Vinadio. Anche noi, dopo le nostre due buone ore di viaggio in auto, raggiungiamo il santuario, intenzionati a onorare queste rocce benedette che ci regalano diverse facili scalate, in ambiente relax e con avvicinamento modesto (le giunture si rallegrano).
Siamo dunque all'attacco della placconata che dovrebbe essere solcata dalla via delle Placche: non troviamo un evidente punto di partenza, mentre l'indicazione "One piece" campeggia in bella mostra. Si parte dunque, sul docilissimo piano inclinato, qualcosa di simile ad un III grado. La seconda lunghezza cambia un po' di tono con un tratto più verticale, che verificheremo essere gradato 5a. Segue un tiro per raggiungere il bordo superiore della placca, quindi, dopo una corta doppietta, un tirello conclusivo sul filo dello spigolo, molto divertente.
Radunata la brigata gadan, concordiano per completare la salita col ben noto sperone nord di Rena Grossa.
Un breve tratto a piedi e siamo sotto lo strapiombino iniziale, che chiarisce immediatamente come si tratti di una scalata di IV grado ma di ben altro tenore rispetto alla precedente...
Le lunghezze si susseguono in un crescendo di piacevolezza, tra muretti, spigoli, diedri e placche, sempre liberamente interpretabili in chiave assolutamente "fuzzy"!
Conclusione della bella giornata con il lungo anello per il passo di Sant'Anna e rientro al santuario per il meritato panozzo.
[1] Il lavoro mi piace, mi affascina: posso stare ore ed ore, seduto, a guardare la gente che lavora
[2]
Logica Fuzzy
[3] Bart Kosko "Il Fuzzy Pensiero. Teoria e applicazioni della logica fuzzy" 2010 Baldini Castoldi Dalai Editore Milano (vedasi la nota del traduttore a pagina 13)
[4]
Nibble
[5] Lotfi Aliasker Zadeh "Fuzzy Sets" "Information and Control" 8 (1965) pp.338-53 La prima formalizzazione della fuzzy logic.
[6]
Intelligenza Artificiale
[7] Oscar Castillo, Patricia Melin Editors "Fuzzy Logic and Neural Networks for Hybrid Intelligent System Design" (Springer, 2023)