Ogni tanto serve anche un po' di falesia, allenamento per i muscoli e la testa, in vista di imprese più consone al nostro spirito di avventurieri dei monti.
Oggi torniamo con piacere alla falesia di Pian Marmarin di cui rammentiamo oltre che il magnifico panorama anche i gradi generosi (su alcuni tiri) e la ricchezza di vie abbordabili.
Il sole ci accoglie e, lasciata l'auto lungo un tornante, camminiamo piacevolmente sulla sterrata che in meno di mezz'ora ci conduce alle pareti.
Rapidamente però l'incanto meteo evolve ed il sole via via più velato fa calare le temperature. Noi però, come altri che hanno scelto oggi questo sito, non demordiamo e riusciamo alla fine a completare il nostro "programma".
Scegliamo dapprima il settore Pilastrino del Maggiociondolo: scaldatici su di un primo quartino
dulferesco, passiamo poi ai V (5a, 5b) e quindi all'invitante 6a di "Erba galletta", un bel muretto di roccia rugosa. Qualche dubbio sulla gradazione però è d'obbligo: forse complice una chiodatura generosa che invita ad osare o anche a causa della brevità del tiro il grado pare sinceramente un po' abbondante.
Decidiamo allora per il cambio settore e ci dirigiamo al Canale del Pino Mugo (un tempo noto come Parete delle Betulle,
vedi nostra uscita del 2014). Qui i due 6a, "Ginestra" ed "Aquilegia", sono decisamente lunghi e più impegnativi (il secondo forse oltre il grado 6).
Ormai la nebbia incombe, il freddo pungente pure e la risorse psicofisiche sono in esaurimento: è l'ora di chiudere la giornata, con un bottino in fondo niente male.