- S. Anna di Bellino, 1840 m
- Colletto quota 2680 m
Partire senza alcuna aspettativa, causa instablità meteo, e scoprire invece un anello escursionistico di grande interesse. Questa in sintesi la gita odierna.
Risalendo la valle di primo mattino si aprono ampi sprazzi di cielo azzurro, fino alla completa apertura in alta valle.
Le belle borgate di Bellino appaiono nel loro splendore primaverile: casette e chiese in pietra tra i verdissimi prati in fiore. Parcheggiata l'auto a Sant'Anna di Bellino ci mettiamo in marcia sulla carrareccia per il Pian Traversagn. La calura si fa sentire, accentuata dall'umidità dovuta alle recenti piogge, ma in breve raggiungiamo l'ameno e ampio pianoro. Il tripudio di fioriture ed il candore delle alte vette ancora ben innevate rendono il quadro assai pittoresco.
Finalmente, abbandonato lo stradello risaliamo verso il crinale spartiacque col vallone Camoscera, per l'appunto detto Costa Sturana. Il punto culmine più a nord è costituito dalla Punta Rasis, che raggiungiamo con pochi passi in esposizione. Le nubi giocano a nascondino rendendo la vista più suggestiva, rivelando solo in parte le cime circostanti, tra cui il Pelvo d'Elva, da qui curiosamente con aspetto piramidale.
Proseguiamo il lungo percorso di crinale, sul filo (quasi) del precipizio sul vallone Camoscera. In prossimità del colletto finale incontriamo un nutrito branco di stambecchi: passiamo rispettosamente tra questi fieri animali che ci fischiano rumorosamente (con qualche apprensione di Amelie).
Le nubi sembrano chiudersi ma la decisione è comunque di chiudere l'anello e quindi ci tocca scendere sul ripido pendio ancora innevato. Sfioriamo i ruderi della miniera, poi imbocchiamo una traccia senza uscita e qui ritroviamo un trofeo inaspettato: un corno di stambecco... Evidentemente anche loro ci lasciano le penne (anzi le corna) durante le acrobazie sulle rocce.
Riprese le tacche del sentiero continuiamo la discesa nel bel vallone sormontato da impressionanti pareti di roccia, una su tutte la Rocca Gialeo. Nella parte più bassa il vallone mostra il suo lato verdeggiante con un bel bosco di larici e stupende fioriture di rododendri.
Un ultimo traverso e una breve risalita su strada ci conducono infine all'auto e poi al meritato pasto
presso l'Osteria "L'iero d'Eima" di Celle di Bellino.