Partiamo con allerta meteo per raffiche di vento forte e quindi con un piano b nel caso non si possa salire in quota. La meta suggerita da Christian è ancora nelle Liguri, che date le quote meno elevate dovrebbe garantire minore intensità del vento di fohen.
Giunti a Limone osserviamo una discreta bonaccia e quindi ci indirizziamo al vallone di San Giovanni, inizialmente con sci "a spalla" ma già di lì a poco più piacevolmente ai piedi. Dopo svariati "gava e buta" giungiamo nel tratto mediano più aperto e solare e quindi, manco a dirlo, privo di neve.
Ci avviamo verso il tratto superiore smaniosi di rimettere gli sci, visto che lassù la neve c'è e si vede!
Finalmente da quota 1700 circa la copertura è pressoché omogenea e giungiamo al cospetto della Pepin ed il bel circo superiore in una cornice ben innevata.
Decidiamo di salire fino in vista del mare, sperando che le raffiche di vento lo permattano. Il vento infatti si è progressivamente rinforzato, ma senza mai rendere la salita problematica.
Intravediamo laggiù verso la costa Azzurra la linea del mare e paghi della vista cerchiamo riparo dietro un casolare diroccato. Ingurgitiamo una barretta energetica e prepariamo gli sci, quindi eccoci sulle nostre assi pronti per goderci la discesa, toccando il colletto Campanin ed i piacevoli pendii sottostanti con neve primaverile ed un lieve strato di neve riportata dal vento: una vera goduria
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Cerchiamo di togliere gli sci il meno possibile e quindi con mille artifici ed astuzie riusciamo quasi a raggiungere l'auto sci ai piedi, pur con alcuni tratti di "spallaggio" inevitabile.
Degna conclusione con pranzo-merenda a Limone e "gelatone" maxi per recuperare almeno in parte le energie bruciate.