Le temperature polari cozzano con la voglia di arrampicare, dunque cerchiamo il calduccio alle solatie pareti del Bracco, come molti altri scalatori domenicali. Ci proponiamo di concatenare un paio di vie allo Scudo Striato, dove infatti non troviamo nessuno. Un buon numero di climber affolla lo Sperone Centrale, molti altri sono certamente ai vari settori di monotiri.
In effetti il venticello artico suggerisce ai più di starsene acquattati alla base delle pareti. Anche noi dopo la via Acchiappafantasmi decidiamo di evitare di calcare nuovamente la "cima" dello Scudo, sferzata dal vento, scegliendo una via di soli due tiri, la via Wanda, una bella creazione del compianto Michelin.
La chiodatura parsimoniosa rende queste salite più "ingaggiose" di quanto il grado possa fare intendere. La seconda via però offre una roccia ottima dal buon grip, cosa che facilita il prender confidenza con la distanza delle protezioni.
Col cielo ormai velato ci dirigiamo infine a tentare la sorte alla paretina del Castello dove il nostro Piero tenta un 6a assai verticale, venendone miseramente respinto. Paghi e infreddoliti non resta allora che andare ad elemosinare un panino al rifugio Miravidi, dove però riceviamo uno sgarbato diniego. Alla fine il bar Natale di Paesana soddisferà la nostra fame con la consueta affabilità.