Strette e incassate, dall'atmosfera forse un po' malinconica, le valli di Lanzo sembrano strette nell'oblio del tempo che le rende un po' retrò: le vecchie ville liberty memoria di una bell'epoque ormai tramontata, le belle stazioni della ferrovia Lanzo-Ceres che langue in attesa di valorizzazione, i paesi di fondovalle spopolati a favore delle fabbriche di Torino e generalmente in stato di profonda trascuratezza...
E la malinconia è d'obbligo per il sottoscritto che rievoca nella salita al lago Vasuero i ricordi di una ormai lontanissima escursione col CAI Chivasso (vedi
anno 1994, escursione primaverile al lago Vasuero).
Stranamente nessuna foto del lago in quella gita, mentre oggi il lago, inserito in un contesto prettamente invernale, si mostra in tutto il suo splendore.
Da qui con fatica giungo al colle di Trione, arrancando nella neve sfondosa per quasi 300 metri di dislivello. Dal colle vista notevole fino al Gran Paradiso e satelliti.
Gita super anche per la moltitudine di stambecchi sui pianori sottostanti il lago a cui si aggiunge un paio di cervi affacciati dalla cima Armentera.
Incomparabile la cornice di monti della testata di valle verso la Torre d'Ovarda e oltre, ma con la sorveglianza continua della cuspide dell'Uja di Mondrone, vero padrone dell'orizzonte.