I piani vengono ancora una volta scombinati dal meteo... e l'idea di tornare dopo lunghissimo tempo a toccare il granito della Valle Orco si infrange con la previsione di pioggia.
Ci consultiamo e optiamo di andare ai Tre Denti di Cumiana dove Nico manca da parecchi anni.
Nel giro di due settimane dalla
scalata di maggio la vegetazione è esplosa e pare di essere stati catapultati nella giungla tropicale.
Un'ora e mezza e passiamo sotto lo Spigolo Sud, seguitiamo verso ovest dove rimaniamo impressionati dal muro verticale su cui attacca la Gervasutti ed infine approdiamo all'attacco di Fratello non temere (già
salita nel 2013), a sx della via dei Diedri.
Vuoi per lo scarso allenamento, vuoi per l'umidore dell'aria e della pietra il primo tiro ci appare nient'affatto facile, e quindi anche la spittatura, normalmente corretta, in queste condizioni non aiuta affatto a colmare il disagio psicologico. Poi su L2 recuperiamo un po' di serenità, pronti però a metterla nuovamente in discussione su L3 dove il diedro, che negli inverni asciutti non presenta difficoltà, oggi invece è umido e muschioso da far venir i brividi. L4 nuovamente piacevole con solo un breve strapiombino tecnico.
La lunghezza chiave offre il passo ostico subito sopra alla sosta, passo che merita il 6a per essere di difficile interpretazione; segue poi una serie di placche davvero belle. Conclusione alpinistica sulla cresta per la vetta.
Nonostante qualche difficoltà siamo soddisfatti della prestazione, non facilitata dalle condizioni di questa giornata nebbiosa e umida.
La pausa ristoro alla base del Dente ci offre spunti per una chiacchierata dove l'alpone Nico rievoca numerose personalità dell'ambiente alpinistico piemontese, personaggi alcuni estrosi altri semplicemente forti della scalata.