25 aprile trascorso da poco e i temi della Resistenza evocati nel crudo
diario di Giovanna Zangrandi: con queste ispirazioni in mente scelgo la meta odierna, nel remoto eppur vicino vallone di Santa Margherita, a pochi chilometri da Dronero.
In questi luoghi trovarono rifugio e ristoro i partigiani della 2ª divisione alpina
Giustizia e Libertà comandati da
Detto Dalmastro. Molte pietre qui parlano della loro presenza: le stele commemorative al colle Santa Margherita, le case diroccate di Assarti, vari ponti su cui transitarono.
Venti mesi in cui i partigiani subirono assalti, rappresaglie, rastrellamenti, e tutto ciò che la cieca furia nazi-fascista sapeva mettere in campo. Cionostante resistettero e giunsero fino ad ampliare il controllo sull'intera valle insieme alle brigate Garibaldine e costituire la libera "repubblica della Val Maira", similmente ad altre esperienze partigiane sulle Alpi.
Con questi pensieri mi avvio per il lungo anello odierno che mi porterà a toccare, oltre ai menzionati luoghi di Memoria Partigiana, anche la cima del Chialmo, culmine erboso della panoramica dorsale tra Val Grana e Maira.
Dalla cima una ripida e rapida discesa mi condurrà al grazioso Lago Gourc (o laghetto delle rane), nel ridente vallone di Paglieres, di cui attraverserò alcune belle borgate e poi ancora il sentiero partigiano per il rientro a Santa Margherita.
Una bella escursione tra valloni selvaggi che si comprende bene come poterono essere scelti dai nostri eroi della Resistenza.
- Grazie per suggerire la lettura di libri interessanti e anche un po' dimenticati.