Il clima impazzito ci costringe a studiare con la massima attenzione le previsioni, assai volatili, per scovare un lasso di tempo clemente. Puntiamo sulle Marittime per una scalata in ambiente di montagna ma con caratteristiche relax, sia per la chiodatura che per la possibilità di ritirata. Scartabellando il sito
CuneoClimbing ed il solito Gulliver recuperiamo una rosa di scalate tutte collocate sulla parete sud-est della Cima del Lausfer, perfette in termini di avvicinamento dichiarato (1 ora), esposizione (viste le piogge continue), chiodatura (che non guasta per la psiche).
Escludiamo subito le candidate con troppi tiri (nonostante la smania di Piero...) e optiamo per quelle di max 6-7 tiri.
Dal placido stradello e poi sentiero, giungiamo alla base della parete dove troviamo già almeno un paio di cordate ingaggiate: niente di sorprendente visto che le "lucertole scaloire" avranno come noi valutato di sfruttare l'unico giorno bello del we.
Proseguiamo sotto l'attacco di alcune vie molto lunghe (tra cui
Il Provinciale, vedi gita dell'anno scorso) e tiriamo oltre, con qualche ulteriore fatica tra conoidi di detriti e ampi nevai come non si vedevano da molti anni.
Il buon Nico oggi è assai affaticato ed eppure giunto all'attacco della via si sciroppa senza batter ciglio il V+ atletico del primo tiro (*). Poi è la volta di una bella placca di V, a cui segue il tiro chiave, senza dubbio il meno bello: un passo ostico in netto strapiombo peraltro umido. Non riteniamo però che sia un 6a come dichiarato in relazione, ma molto più verosimilmente un 5c.
Il tiro dopo è di nuovo una bella lunghezza con una sezione verticale, atletica su buone prese, molto divertente.
L5 ancora placca tecnica di 5a/5b, anch'essa piacevole. A seguire il tiro finale di IV che ci conduce alla croce di vetta.
Il versante francese offre un colpo d'occhio sui vari laghi ancora in parte ghiacciati. Noi scendiamo su comoda traccia (quella mancata l'anno scorso) fino al colle del Lausfer, da cui con esigua traccia tra gli sfasciumi ritorniamo all'attacco per recuperare lo zaino di Nico.
Infine procediamo alla divertente discesa sui nevai basali e poi tra gli ameni prati intorno ai laghi di Sant'Anna, con in testa un solo pensiero: i meritatissimi panino e birra
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(*) la scalata è un bel rimedio agli stati di affaticamento, con la sua scarica adrenalinica e l'ingaggio totalizzante