Vabbé non si riesce in alcun modo a convertire i nostri gadan alla causa "arrampicata su roccia" e dunque si torna a "pestar neve". A dispetto dei cambiamenti climatici (che magari spazzeranno via la neve in tempi record) l'innevamento è ancora decisamente superiore alla media del periodo.
Certamente alla partenza la neve è quasi invisibile e parrebbe impossibile di riuscire a trovarla dopo solo pochi minuti di cammino...
Eccoci allora nell'ambiente quasi-dolomitico delle Alpi Liguri, nell'amenissima Valle Ellero, diretti ad una delle cime di Serpentera, ottimo culmine panoramico sulle principali vette della zona.
Ed in effetti dalla cima la visuale è superba: le masse dolomitiche della Cima delle Saline, affiancata dalla tozza Cima di Pian Ballaur e poi dalla "pala" del Marguareis, solcata dai suoi ben noti canaloni.
Goduto del panorama, che ha persino qualcosa di scandinavo, e ingollato il "rancio dello skialper" ci armiamo per la parte goduriosa della gita. La neve, cotta a puntino, ci riserva una discesa di puro piacere.
Difficile quindi togliere gli sci in modo definitivo nel tratto finale, dove ci toccano un paio di
gava e büta per sfruttare le ultime residue lingue di neve
.
Infine dopo lungo peregrinare in cerca di cibo
approdiamo alla piola giusta in quel di Roccaforte, potendo finalmente rimpinguare le energie dei due skialper affamati. A seguire, nutriti i corpi, cosa c'è di meglio di una visita ad una
Pieve romanica per nutrire anche lo spirito? Un vero viaggio dal XXI all'XI secolo, quando qui sulla via del sale era collocato questo presidio per i viandanti, voluto dalla potente abbazia della Fruttuaria.