Il giorno successivo, ben consci di dover condividere la scalata con nugoli di altri arrampicatori in fuga dai rigori padani, scegliamo l'appartata parete del
Bric del Frate. Qui sperimentiamo la ben nota severità di taluni settori finalesi, scaldandoci (si fa per dire, essendo comunque la roccia freddina) su un
tirello di 5c (finalese, per l'appunto!). Mentre la falesia si popola di altri seguaci della dea Roccia, tra il vociare dei presenti, azzardiamo altre
lunghezze impegnative (per noi). Tra paure inconsce mai sopite, stanchezza per una notte insonne ed altre ansie personali, cerchiamo di metter quanti più metri possibile tra noi e il suolo, scalando tra gli
avari appigli di una parete strapiombante.
Alla fine siamo esausti e spendiamo le ultime energie vitali per due ciacole con amici e conoscenti ritrovati in falesia e per un paio di
scatti in perfetto stile gadan.