3676 m di fatica... sveglia antelucana per anticipare il probabile peggioramento e ci ritroviamo bardati per una spedizione himalayana a causa delle forti raffiche di vento, che non ci lasceranno fino alla fine. Deve essere destino visti due precedenti tentativi falliti a causa del vento fortissimo (vedi
04/ciamarella e
04/rociruta).
Ma noi imperterriti ci lasciamo sferzare e tra attraversamenti di nevai ancora gelati ed infinite e faticosissime pietraie ci portiamo nell'
anfiteatro glaciale della Ciamarella, unico punto di recupero delle forze in quanto pressoché pianeggiante.
La pacchia dura poco sull'esiguo tratto glaciale, ed è già di nuovo ora di ravanare su detriti minuti e instabili, che sommati alla quota rendono penosa la salita.
La vista però si allarga ad altri giganti innevati e rocciosi, tra cui la
Croce Rossa, la Punta Arnas e la
Bessanese spiccano a sud. Il tratto finale tra rocce marce e neve ci conduce infine al
pan di zucchero della vetta, curiosamente costellata di croci e busti.
Si tira finalmente fiato e si ammirano le vette del Gran Paradiso e della Vanoise, sgranocchiando qualche "prelibatezza" d'alta quota.
Il vento sempre forte e incessante invoglia a riprendere il movimento, scendiamo allora sui pendii nevosi, con
vista grandiosa verso le infinite vette delle Alpi Graie.
P.S.:
L'Uja è fatta! Finalmente è sciolto l'incatesimo, dopo ben tre tentativi falliti, il nostro (Piero) è riuscito a calcare la vetta dell'Ever... ehm della Ciamarella. Per lunghi anni fu cancellata dai nostri pensieri, riservandole un astioso ricordo e omettendo di nominare quella bisbetica montagna di casa.
96/ciamarella