Afa d'agosto, temperature oltre i 30 gradi persino in località montane, ed allora eccoci alla ricerca di refrigerio in alta quota. Si parte dunque oltre i 2000 m, ma già alle 8:30 siamo ben lontani dall'aria frizzantina dei duemila...
I prati bruciati parlano chiaro, siccità e calura la fanno ormai da padrone da alcune settimane anche a queste altitudini. Ed il cielo azzurro (insieme alle previsioni meteo) non lascia spazio alla speranza di piogge imminenti.
In questa cornice siamo in marcia sul polveroso sentiero del vallone di Saint Veran. Cerchiamo allora una variante fuori traccia, in cerca di un po' d'acqua per la cagnetta, acqua che reperiamo nel fondo del vallone.
Ripresa la marcia ci avviamo al colle per toccare poi la vetta del Pic de Caramatran (anche detto, con scarsa fantasia, Pelvo), cima assai frequentata nella domenica odierna. D'altra parte il Pic è raggiungibile in un'oretta di comodo sentiero dal colle dell'Agnello.
Da qui proseguiamo per la cima nord e poi, lungo la detritica dorsale est che conduce alla Punta dell'Alp, vero balcone sospeso sul vallone dell'Agnello.
Senza un vero sentiero da qui discendiamo per ampi pendii detritici, fino ad intercettare il sentiero di salita. A poca di distanza da questo un masso in posizione dominante presenta alcune incisioni e qualche coppella: forse un masso-altare preistorico? Oppure semplicemente un passatempo dei pastori durante il lungo oziare a guardia delle mandrie?
Conclusione in quel di Melle con uno spuntino a base di
ravioles della valle annaffiati con le birre degli
Antagonisti.