Ottima scelta (come al solito) del gadan Christian che, animato dall'ardore dello skialper incallito, le studia tutte pur di indurre il povero gadan Piero a metter gli sci ai piedi anziché le scarpette d'arrampicata
.
Ebbene dunque siamo alla ridente
comba di Unerzio, poco oltre il nucleo di Viviere in compagnia di un buon numero di altri scialponi già partiti però dal park. La combriccola la incontreremo più sù, alcuni già a zigzagar in discesa per i pendii, altri come noi ancora intenti alle fatiche (lievi) della salita.
Le condizioni sono decisamente buone: nonostante la partenza sci a spalla, poco più sù c'è un buon innevamento e la neve promette di essere quella bella, facile, primaverile che tanto ci piace
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Paesaggio d'incanto che man mano che saliamo si apre a disvelarci le belle crode della val Maira ed oltre.
Un'ultima erta dal colletto sul pianoro della Gardetta ci conduce al bel pendio finale e poi alla vetta.
Foto a raffica, un sorso di tè, un boccone veloce e giù via a sfuggire qualche raffica (vera) di vento gelido.
La goduria della discesa è come previsto: neve morbida al punto giusto su fondo duro, ossia il massimo dello spasso. Purtroppo l'idillio dura troppo poco, com'è nella natura delle cose ed allora eccoci qui, con le dita alla tastiera, a sognare di nuove gite, nuovi pendii di neve, nuove sciate (*).