- Colle del Preit (Canosio), 2030 m
- Punta Eco, 2701 m
Cambio di programma, dall'arrampicata alla Rocca Castello si ripiega alla salita semi-alpinistica a Punta Eco, sempre in val Maira.
La giornata è fresca e solare ed una volta tanto non promette di volgere al brutto col trascorrere delle ore, ma giungere presto alla Gardetta nei weekend estivi ripaga con i silenzi di questo splendido altopiano.
Moltissime marmotte brucano i grassi prati ancora ricchi di fioriture, contendendosi l'erba migliore con le mandrie di bovini al pascolo.
Il quadro bucolico è incorniciato dalle crude cime dolomitiche, con severe pareti e immani pietraie, di Rocca la Meja, Cassorso, Servagno ed Oserot.
E proprio in direzione Oserot che mi dirigo, laggiù a chiudere verso ovest l'altopiano, dove subito a sinistra spicca una cima piramidale, la meta odierna.
Un' ora buona e, passato il rifugio ancora senza la folla di gitanti, giungo al colle: la vista, ben nota ma goduta più spesso durante le gite invernali, è sempre notevole.
Dominata dalla mole imponente dell'Oronaye la visuale offre tuttavia molte altre cime di rilievo tra cui il conosciuto Brec de Chambeyron.
Inizia la salita vera e propria, dapprima per prati letteralmente invasi dalle genzianelle, poi per roccette ed in finale un facile e breve tratto dal sapore alpinistico. Davvero troppo poco per soddisfare un minimo il desiderio di scalare: qualche breve passo di I o max II grado protetto da una catena, utile in discesa a chi soffrisse la minima esposizione.
Al di là dell'esiguo impegno alpinistico la vetta offre la veduta sugli aspri pendii di Rocca Brancia e dell'Oserot e poi un panorama ampissimo che permette di cogliere moltissime cime dell'alta valle, tra cui la "minuscola" Castello -Provenzale...e ovviamente la piramide del Re di Pietra.
Molte foto e giù via verso il rifugio per un breve spuntino e poi un momento di pace disteso sui prati della Gardetta a respirare i profumi di erba e fiori e far volare i pensieri in libertà sopra questi ampi orizzonti.