Oggi il "destino" mi porta a ripercorrere, in senso inverso, il bell'anello per il col Rastel e Monte Peyron già effettuato
con l'amata cagnetta Amélie oltre 8 anni fa...
L'idea originaria di partire dal colle dell'Agnello (o poco sotto) per un'alpinata sui tremila viene presto accantonata quando giunto lassù vengo rapidamente avvolto dalle gelide nebbie.
Ridisceso a Chianale mi avvio per le grange Martinet nel bel bosco di larici, sotto
un cielo che non sembra promettere nulla di buono. Eppure alle belle grange vi giungo accolto da timidi raggi di sole, ritrovando il laghetto dove la cagnetta palustre si godette
un bel bagnetto ristoratore.
Poco avanti scopro la
lavagna di roccia dove pastori di epoche remote fino a tempi più recenti tracciarono segni che attraversano il tempo.
Proseguo il cammino sul bel percorso in falsopiano, a tratti nel bosco ricco di funghi pinaioli, a tratti aperto verso panorami in parte disvelati tra le nubi. Anche Viso fa capolino tra le nuvole insieme ai severi profili rocciosi di altre montagne satelliti.
Raggiungo quindi il colle e poi la cima del Peyron, in tempo per uno scatto dalla croce prima di essere definitivamente avvolto dalle nubi. La discesa lungo il vallone di Fiutrusa segue le tracce di sentiero per Pontechianale in parte cancellate dal pascolo dei bovini. Al fondo del vallone il ravanare delle vacche ha camuffato il sentiero e quindi mi ritrovo a seguire improbabili tracce sul lato sinistro prima e lungo il torrente poi fino a quando si intuisce l'inizio di salti impercorribili... Ripreso il sentiero, devastato dalle solite orde di bovini e muli, giungo in vista del lago di Castello. Conclusione percorrendo il piacevolissimo sentiero Crotto fino a Chianale col pensiero rivolto alle due volte che lo seguii in compagnia dell'amata cucciola.